Sono sveglia da troppo, come spesso accade per qualche acciacco che non si sa da dove salti fuori. Stavolta è un dolore al lato, come l’incrinatura di un costato che ti toglie il respiro… dopo 3giorni di nottate e una settimana di dolore , ho ceduto all’analgesico.
Mi servirebbe invece un disintossicante per il cuore perchè credo di averlo avvelenato di analgesici. Ormai non sente più di respirare sotto il peso di una bombola d’ossigeno e non di respiro naturale. Ecco perchè non si accorge di stare lentamente morendo asfissiato.
Non lo so come ho fatto…o forse sì.
So come,perchè e grazie a chi sono giunta a far prevalere ciò che la mente sussurrava come una sirena. Zittendo il cuore.
Mi specchio nei suoi sguardi lasciati cadere nel vuoto e vedo una me stessa che non mi piace, che non riconosco ma che so non può più tornare ad essere com’era e lo detesto per avermi portata a diventare così.
L’attenzione è la forma più intensa della generosità… qualcosa del genere ho letto. Beh, talmente mi sono sentita circondata di disattenzioni e indifferenze, di umiliazioni gratuite e mancanze di rispetto… nella forma in cui io recepisco certi valori, sensazioni e emozioni, dalle persone che sanno come la penso, che ho iniziato a ripagare con la stessa moneta.
Sono vie che intraprendi senza scelta, vie a senso unico. Sono quei traguardi che non vorresti mai tagliare… la soddisfazione della vittoria non è lì ad attenderti, bensì trovi una pozza in cui si specchia solo la tua fatica inutile, durata anni e non Km e approdata sulla galassia del “chitel’hafattofare” !
Vallo a spiegare a chi sta’ lì, chiuso come te nel suo orgoglio stupido … quando si rifaranno vivi, io non dirò più parole per continuare la farsa. E’ ora di una bella doccia fredda per tutti e chissà che dopo, ognuno nel suo, per una nuova strada propria, non si riesca a risentire il calore del tempo che ancora ci attende.